lunedì 31 dicembre 2007

Addio Voyager 2

La sonda spaziale, lanciata nel 1977, ha attraversato la «termination shock», a 13 miliardi di km dal Sole


WASHINGTON (Stati Uniti) - Il Voyager 2 potrebbe essere il primo oggetto creato dall'uomo ad allontanarsi oltre i confini del nostro sistema solare. A 30 anni di distanza dal suo lancio (Cape Canaveral, 1977) e dopo aver sfiorato quattro pianeti, la sonda spaziale ha infatti attraversato la termination shock, una zona dello spazio distante più di 8 miliardi di miglia dal Sole, e prosegue il suo viaggio alla volta dello spazio interstellare.

LE RILEVAZIONI - Come racconta il New Scientist, già nel 2004 la sonda gemella Voyager 1 aveva raggiunto il medesimo limite del sistema solare, ma proprio durante questo delicato sconfinamento aveva fatto perdere le proprie tracce, con grande delusione degli scienziati che ora invece sono finalmente riusciti a seguire il passaggio. «Questa volta siamo stati fortunati: abbiamo i primi dati precisi all'area shock», ha detto Edward Stone, scienziato statunitense del progetto Voyager. Una speciale strumentazione installata sulla sonda ha infatti permesso di misurare il calo del vento solare che caratterizza l'avvicinamento alla zona in cui il campo magnetico della nostra stella non ha più influenza. Con sorpresa, il cosiddetto shock, però, non è stato come gli esperti si aspettavano: la velocità del vento solare non è diminuita improvvisamente come si pensava, bensì gradualmente in prossimità del raggiungimento del limite della termination shock.

OLTRE IL CONFINE - Ora sia il Voyager 1 che il 2 sono nella regione dell'eliosfera, che sta oltre l'area di shock e che termina nell'eliopausa, ovvero laddove il vento solare finisce, impotente contro la forte pressione dei gas dello spazio interstellare, che secondo Stone sarà raggiunto dal Voyager (in teoria il 2, ma non è detto che la sonda gemella non ci arrivi prima) tra 7-10 anni. Grazie ai Voyager la scienza avrà quindi l'opportunità di studiare come il vento solare interagisce con i gas e le polveri dello spazio interstellare, e lo potrà fare sul posto.
Fonte (Corriere della Sera)

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